
Ha per titolo “Filosofare con gli animali. Elogio dei viventi che non hanno voce” il nuovo libro delle edizioni neomediaitalia del filosofo ed intellettuale cilentano Giuseppe Scarane. Una vita dedicata all’insegnamento ed un impegno intellettuale e civile senza pari né tregua. La novità editoriale che lo vede nuovamente come Autore delle nostre edizioni è un libro delizioso che percorre in maniera inedita il rapporto tra la filosofia e il mondo animale.
IN QUARTA DI COPERTINA
Secondo Plessner ogni essere vivente, diversamente dagli oggetti inanimati, è un soggetto che possiede un corpo in grado di interagire col mondo esterno, conformemente alla tipologia organica. Per stabilire le differenze specifiche tra le forme vita, bisogna partire dall’identificazione della differenza tra la materia inanimata e quella organica. L’uomo si distingue dagli altri animali per il possesso “divino” del logos, che è ragione e linguaggio (Aristotele). La filosofia però non può limitarsi a tracciare soltanto il confine fra gli animali e noi umani, ma deve individuare un rapporto intrinseco, un termine di confronto finalizzato alla comprensione.
Da qui l’esigenza di ricostruire alcune tappe fondamentali della riflessione filosofica sull’animalità, partendo dal mondo egiziano, greco, medievale, rinascimentale fino all’età contemporanea. Questo percorso mette continuamente in discussione la tenace difesa della superiorità dell’uomo – unico soggetto pensante – rispetto agli animali considerati da Cartesio pure e semplici macchine prive di pensiero e di sensibilità. Tutti i vertebrati e molti invertebrati – scrive Martha Nussbaum – “provano dolore in modo soggettivo e hanno una visione soggettiva del mondo: vedono il mondo come qualcosa di reale”. Bisogna essere attenti e rispettosi delle forme di vita di ciascuna specie operando nella consapevolezza che “l’uomo è superiore agli animali non perché abbia la possibilità di torturarli, ma perché è capace di provare compassione per loro; e l’uomo ha compassione degli animali perché sente che in essi dimora il medesimo principio che alberga nell’uomo”
(Lev Tolstoj, Pensieri di saggi).
IL LIBRO
Nella prefazione di Milena Cicatiello si delineano, già dalle primissime pagine delle 212 di cui è composto il libro, i meriti di un percorso che Giuseppe Scarane realizza pienamente. «Il ruolo degli animali nella vita umana – scrive Milena Cicatiello – è variato notevolmente nel corso della storia. In passato, gli animali erano cruciali per la sopravvivenza umana, fornendo cibo, vestiti e strumenti. Negli ultimi secoli, la nostra relazione con loro è diventata sempre più complessa. Oggigiorno, gli animali vengono utilizzati per scopi alimentari, ricreativi, scientifici e di compagnia. Allo stesso tempo, c’è un crescente interesse per l’etica e il benessere degli animali, che porta a dibattiti per individuare le nostre responsabilità nei loro confronti. Inoltre, la conservazione della biodiversità e la protezione delle specie animali in pericolo sono diventate questioni di primaria importanza. Nella storia della Rivoluzione Agricola, il ruolo degli animali è stato fondamentale. Prima dell’avvento delle macchine moderne, i buoi, gli asini, i cavalli e le pecore, erano essenziali per lavorare la terra, tirare i carri e fornire lana e carne. L’uso degli animali come fonte di forza lavoro ha permesso l’incremento della produzione agricola, la riduzione dell’onere fisico umano, il contenimento dei costi di produzione e la possibilità di coltivare terre più vaste. Questo ha avuto un impatto significativo sulla società, consentendo la crescita delle popolazioni, lo sviluppo di comunità e città più vaste e il cambiamento dei modelli di alimentazione e di vita. Gli animali hanno giocato un ruolo cruciale nell’affermarsi della civiltà umana, influenzando l’intera storia dell’umanità.
Durante il Medioevo, gli animali erano utilizzati come fonte di cibo, come mezzi di lavoro nei campi, per la produzione di lana e pelli e anche come compagni nelle case e nelle fattorie. Dalla civilizzazione si approda, dunque, alle primissime forme di affezione. I cavalli erano particolarmente importanti come mezzo di trasporto per i viaggiatori e i soldati, mentre i buoi e gli asini venivano impiegati per arare i campi e trasportare merci.
Gli animali da fattoria come maiali, pecore e polli fornivano carne, latte, uova e lana. Inoltre, gli animali selvatici erano cacciati per procurare cibo e pellicce e spesso giocavano un ruolo simbolico e religioso nelle credenze dell’epoca. Nella filosofia, gli animali hanno suscitato riflessioni profonde su questioni etiche, ontologiche e morali. Da un punto di vista etico, molti filosofi si sono concentrati sul trattamento degli animali e sul concetto di compassione nei loro confronti. Questo ha portato a discussioni sull’etica animale e sul loro uso per fini alimentari, scientifici e di intrattenimento. Dal punto di vista ontologico, la natura dell’essere animale e la relazione tra gli animali e gli esseri umani sono state oggetto di dibattito. Alcune tradizioni filosofiche considerano gli animali come semplici risorse o strumenti, mentre altre sostengono la presenza di caratteristiche mentali e emotive significative negli animali, che assurgono a definire una sorta di “status morale”. La presenza di animali nelle narrazioni e nelle allegorie filosofiche è stata utilizzata per illustrare concetti complessi e per evidenziare aspetti della condizione umana. Gli animali sono stati oggetto di simboli e metafore in molte tradizioni filosofiche, fornendo spunti di riflessione sulla moralità, la conoscenza e la natura dell’esistenza umana. Ma è nel campo del diritto, più che in ogni altro settore, che la tutela del benessere degli animali è stato ed è ancora argomento assai sentito e dibattuto. La Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali è un documento che riflette l’idea che gli animali dovrebbero essere trattati con rispetto e dignità. Sottolinea il diritto degli animali a essere protetti dalla fame, dalla sete, dal dolore e dalla sofferenza, oltre a riconoscere il loro diritto a esprimere i loro comportamenti naturali. Anche se attualmente non ha forza legale vincolante, la dichiarazione rappresenta un importante punto di riferimento per il riconoscimento dei diritti degli animali a livello internazionale. La sua adozione nel 1978 da parte della Lega Internazionale per i Diritti degli Animali ha contribuito a sollevare l’attenzione sulla protezione e il benessere degli animali in tutto il mondo, ispirando iniziative e azioni volte a migliorare le condizioni degli animali domestici, selvatici e da allevamento. Si tratta della prima proclamazione giuridica ufficiale; la prima, cioè, a mettere realmente a raffronto lo status dell’uomo e quello dell’animale, attribuendo a quest’ ultimo pari dignità, e facendone, al contempo, centro di diritti e interessi giuridicamente rilevanti. La legislazione relativa alla tutela dei diritti degli animali ha subito un’evoluzione significativa nel corso del tempo. In molte parti del mondo, la consapevolezza dell’importanza di proteggere il benessere degli animali ha condotto all’emanazione di leggi e regolamenti volti a garantire che gli animali siano trattati in modo umano e rispettoso. In passato, le leggi riguardanti gli animali si concentravano principalmente sull’uso di animali per fini lavorativi, scientifici e alimentari, spesso senza tener conto delle condizioni di vita degli stessi. Negli ultimi decenni, invece, l’argomento viene trattato con un approccio più sensibile e maturo.
Molte nazioni hanno introdotto leggi che stabiliscono standard minimi per l’allevamento, il trasporto e l’abbattimento degli animali, nonché per la protezione di specie in pericolo e la prevenzione di maltrattamenti. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, la protezione effettiva degli animali rimane ancora una questione controversa e di non facile risoluzione. In questo senso, il saggio del professore Scarane ci mette nelle condizioni di mutare prospettiva: concepire, finalmente, gli animali come creature complete e finite, con le loro peculiarità, specificità e prerogative. I loro istinti, le loro pulsioni. Qualità che noi non avremo mai. Il che implica, logicamente, che il “metro di giudizio”, d’ora in poi, non potrà e non dovrà più essere quello umano. Questo assunto è molto importante per comprendere e apprezzare, fino in fondo, il contributo scientifico e innovativo che il libro può apportare alla materia oggetto di trattazione. Gli animali hanno sviluppato adattamenti straordinari per sopravvivere nei loro specifici ambienti e possiedono una gamma di abilità sensoriali e comportamentali che spesso superano quelle dell’essere umano. Ragion per cui bisogna stare attenti a non incorrere nell’errore di identificarli con noi. La sovrapposizione non garantirebbe loro maggiore dignità, al contrario: li demolirebbe. Riconoscere la loro diversità, invece, è il presupposto da cui bisogna ripartire per renderli parimenti meritevoli di tutele giuridiche e considerazione sociale. Bisogna essere lungimiranti per proporre soluzioni efficaci, convincenti e durature. Se tutto ciò è vero, allora il problema delle nuove frontiere della protezione degli animali non ha più a che fare semplicemente con l’etica: diventa una questione pratica. Ciò potrebbe tradursi in ulteriori passi in avanti nella legislazione, che mirino a garantire il trattamento umano degli animali in una varietà di contesti, compresi l’allevamento, l’uso scientifico, l’intrattenimento e la conservazione delle specie selvatiche. Inoltre, i progressi tecnologici e scientifici potrebbero offrire nuove prospettive per migliorarne le condizioni di vita, ad esempio attraverso l’adozione di alternative sostenibili per la produzione alimentare, lo sviluppo di metodi non invasivi per la ricerca scientifica e la promozione di pratiche di allevamento più equilibrate. Allo stesso tempo, le associazioni dovranno intensificare le loro attività di sensibilizzazione, facendo leva sui vantaggi e le opportunità che la tutela degli animali può apportare, direttamente o indirettamente, anche al benessere psicoemotivo di noi esseri umani, valorizzandone la funzione educativa e quella terapeutica, per essere ancora più incisivi nell’informare l’opinione pubblica e nel responsabilizzare i governi. A Giuseppe Scarane il merito di aver saputo intercettare un filone filosofico di grande attualità e interesse, senza cadere nella trappola della speculazione fine a sé stessa ed evitando inutili sfoggi di retorica. Facendoci dono di due chiavi di lettura assai più preziose, che ci permettono di coltivare grandi ideali e relazioni profonde mentre si affrontano le sfide quotidiane in modo realistico e pragmatico. Si chiamano Amore e Concretezza. Forse non salveranno il mondo, ma di sicuro smuoveranno qualche coscienza.

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L’AUTORE
Giuseppe Scarane ha insegnato Filosofia e Storia presso il Liceo Scientifico “N. Sensale” di Nocera Inferiore (Sa). Ha tenuto lezioni in corsi di specializzazione per insegnanti autorizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Impegnandosi costantemente in associazioni culturali, attualmente collabora con l’AUSER di Agropoli, con la L.A.E. (Libera Accademia Eleatica), con la Pro Loco di San Martino Cilento. Animatore culturale, organizza convegni ed eventi di particolare interesse socio-culturale. Autore di pubblicazioni di pedagogia e psicologia. Ha pubblicato per le edizioni neomediaitalia: “Eterno come l’amore”; “L’uomo dopo il postmoderno. Il cambiamento del reale” per “Youcanprint”; “Rincorrere raggi di luna” raccolta di poesie, “Pier Paolo Pasolini: una frontiera di libertà”, “Una società da costruire” e “Francesco d’Assisi – il desiderio della luce” per la Casa Editrice “ArgoLibro”; Operation Avalanche lo sbarco a Paestum testimonianze e ricordi per “Youcanprint”.
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LA SCHEDA | TITOLO: FILOSOFARE CON GLI ANIMALI – ELOGIO DEGLI ESSERI VIVENTI CHE NON HANNO VOCE | AUTORE: GIUSEPPE SCARANE | COLLANA: SAGGI D’AUTORE | CODICE ISBN: 9978-88-95776-28-6 | PAGINE: 212 | PREZZO DI COPERTINA: € 20,00 | PRIMA EDIZIONE: MARZO 2025
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